sabato, 20 aprile 2024

FOTO CENTRO GODEGO

CASTELLO DI GODEGO

Centro storico - "Strada dell'archittetura"

Abitato fin dalla preistoria, fu un importante centro con un castello sotto Ezzelino da Romano nel XII sec.: si sviluppò nella forma attuale a partire dal XVI e XVII secolo

CENTRO GODEGO
“Fu un centro abitato sin dalla preistoria. Il lungo Muson fu stazione preistorica; reperti rinvenuti: selci del paleolitico e neolitico. Esistono quasi intatte "le Motte"; un insediamento dell'età del bronzo - costante oggetto di studio della Sopraintendenza alle Antichità di Padova. Fin dalla fine del I Secolo a.C. fece parte della colonia romana di Asolo (sede del municipio): Il Graticolato che interessa la zona del comune è quasi intatto; è percorso dalla via Postumia (215 a.C.) quale decumano massimo, e quasi tutte le strade attuali coincidono con quelle del graticolato, orientate da Nord a Sud e da Est verso Ovest, per cui sono normali tra loro. Per la sua importanza geografica e demografica nel IV secolo d.C. ebbe la prima comunità cristiana di tutta la zona circostante, per opera di S. Prosdocimo: sulla via omonima esiste ancora il sacello di S. Pietro originario del IV sec.

Nel centro storico, uno dei primi nuclei abitati, si conservono ancora i resti di un "vallum" romano risalente al periodo imperiale. Su questo manufatto, che aveva forma quadrata, nel V secolo d.C. si stanziò una tribù di Goti per porre resistenza alle truppe romane; diede origine al primo nucleo del castello e quindi al nome del paese (G. Bonifaccio). Il castello ebbe il massimo sviluppo col dominio degli Ezzelini intorno al 1000; fu ingrandito, ebbe muraglia di mattoni rossi, una "Fratta" fuori porta Bassano che servì da piazza d'armi ed una galleria sotteranea per esodi o rinforzi in caso di evasioni. Le vicende di questo periodo medioevale parlano di guerre ed invasioni documentate dagli storici del '500 al '900. Il castello fu raso al suolo più volte per cui non esistono nè muraglie, nè manufatti anteriori al '400, ad eccezione di pochi ruderi di muri e tracce di affreschi del '200 - '300. Alla fine del 1300 inizia la ricostruzione dell'abitato interno al castello, ma non più delle mura.

Nel secolo XV inizia la dominazione veneziana e seguì un lungo periodo di pace. Il castello, i suoi 2.000 campi e pertinenze, appartennero per lungo tempo ai Mocenigo, dal 1439 fino allo smembramento della proprietà. Il ramo Mocenigo di Godego ebbe tre Dogi i cui discendenti esistono ancora nella villa "Garzoni Martini" posta nel punto centrale del centro storico. Questo centro, pur nel suo sviluppo secolare, febbrilmente accelerato e a volta distruttivo dal punto di vista ambientale nel recente ventennio, conserva nei percorsi la maglia medioevale che a sua volta rispetta nell'andamento quella dell'antico graticolo.

Come in tutto il Veneto, inizia anche qui il fenomeno delle Ville Venete ad opera dei patrizi possessori di terre in questo paese. Ne consegue un apporto di cultura Veneziana che si riflette nell'architettura, nell'ambiente, nel linguaggio, negli usi, costumi e tradizioni. Per eredità, per dote o per vendite inizia il continuo frazionamento del latifondo. Gli antichi isolati del castello, dal '400 all' 800, si trasformano in ville dai nomi altisonanti del patriziato Veneto, il cui valore architettonico è pari alla dignità della famiglia e all'estensione dei possedimenti in loco. Parimenti si moltiplicano i rustici di grande valore ambientale nella campagna circostante. Nei libri dei possessori locali dell'Archivio di Stato di Venezia e Treviso si leggono i nomi di molte e importanti famiglie patrizie Venete come Mocenigo, Renier, Priuli Giustinian, Pisani, Cavalli, Morosini, Contarini, Foscarini, Badoer, Soranzo, Navagaro, Garzoni, Pesaro, Zorzi, Baffo, Querini Stampaglia, Cappello e quindi per eredità, S.A.I. Maria Anna Carolina di Savoia-Asburgo Imperatrice d'Austria e Regina di Boemia.
Soltanto nel centro storico si vanta l'esistenza e le tracce di ben dodici ville venete.
Ciò premesso si spiega come questo comune, nonostante le continue distruzioni urbanistiche, conservi ancora un patrimonio di valore storico, architettonico-ambientale-culturale di gran lunga superiore a tutti i paesi del trevigiano, non alle cittadine, pari in dignità al decoro di Portobuffolè e ai celebri margini del nostro Terraglio.
Riassumendo, le componenti principali che contribuirono a formare nel tempo l'abitato architettonico, culturale, ambientale e paesaggistico sono tre: - quella romana, quella medioevale e quella veneziana che sono ancora presenti nel territorio e che devono ad ogni costo venir salvaguardate,pena la perdita propria identità.
Note dello storico Arch. Tiziano Beltrame”

ACCESSIBILITA': molte ville e palazzi sono privati e quindi chiusi al pubblico.
Esistono diversi parcheggi al centro della città: presso il municipio e presso la chiesa i principali.

NOTE: d
iversi monumenti necessitano di interventi di restauro e conservazione.

Degne di nota e meritevoli di una visita, all’interno del centro abitato di Castello di Godego ci sono diverse ville e palazzi, tra le quali si ricordano:
- Villa Mocenigo Garzoni Martini, del XV sec, restaurata da Francesco Maria Preti nel XVIII sec demolendo una serie di corpi più antichi in pessime condizioni;
- Villa Priuli Moresco Turcato, del sec. XVII, “residuo” di un antico complesso di villa-castello, ora sede della Biblioteca Comunale e del Centro Culturale, con il vicino oratorio di Sant’Antonio;
- Cà Zorzi, ora Beltrame, risalente al sec. XV e seguenti. Poggiante su fondazioni medievali, è un classico complesso di villa veneta con corpo centrale, barchesse e dipendenze. Interessantissimo è un piccolo edificiolungo via Roma, dalla particolare decorazione a righe verticali della facciata.
- Di discreto interesse sono anche la chiesa nuova e la chiesa vecchia, dedicate alla Vergine Maria, e Villa Quirini, ora canonica della chiesa.
- Da vedere il castellare di Ezzelino da Romano, resto della fortezza ezzeliniana risalente al XIII secolo, ora un belvedere nel centro della città dopo che l’ultima torre fu demolita nel 1700.
- Degna di nota è via Roma, per la presenza di piccole abitazioni rurali di architettura minore, alcune delle quali affrescate in facciata.
-Nei dintorni si cita Villa Cà Leoncino, risalente al XVIII secolo, tipica villa di campagna veneta, ora in restauro.

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