venerdì, 26 aprile 2024

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STORIA Permette, signorina? Sono il re della cantina (e delle uova)

Ugo Gazzola è presente con sue installazioni "Al Fienile" di Montesanto Voghiera Ferrara

Non solo pensieri al vento su canne sbattute, ma cornice alla Mostra d'Arte Contemporanea presso il Centro Artistico Culturale dell'azienda Agricola Il Pettyrosso

Seconda strada a destra verso Montesanto di Voghiera (Fe), e poi dritto fino “Al Fienile”.
É qui che, nel 2008, Alessandro Rocchetti e Claudio Massarenti hanno concretizzato Pettyrosso, società vinicola che punta alla promozione del prodotto vino e di altre realtà alimentari, con un occhio di riguardo particolare e originale nei confronti dell’arte e alla circolazione di idee.
Insieme alla produzione agroalimentare, Pettyrosso si propone infatti come centro artistico-culturale, un aggregatore di nicchie artistiche nel territorio ferrarese che unisca impulso alle attività economiche della zona e progettualità culturale ad ampio spettro, racchiudendo mostre e incontri nell’ottica di conservare e promuovere le eccellenze ed esportarle in casse di risonanza nazionali.

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Al fienile di Montesanto di Voghiera, Ferrara

“Ne sono esempio la personale di Alice Negrelli, ospitata al Fienile tra settembre e dicembre dello scorso anno, e la personale estemporanea di Jacques Brianti, ospitata giugno 2014 ma anche l’evento enogastronomico “8buffata”, che nel maggio 2013 è stato tenuto presso la Sede della Provincia di Treviso, degustazione di particolarità enologiche e gastronomiche a km 0, nell’ ambito della più ampia manifestazione e mostra evento Stella Farfalla nell’ Arcobalenombra”, racconta Alessandro.

LA MOSTRA – Il fiore all’occhiello del progetto è la Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea “Arteggvolution. Porta l’arte nel quotidiano”, rassegna itinerante interamente dedicata alle uova indetta insieme all’Associazione Culturale Art Revolution di Castello di Godego (Tv) nel 2003 e riproposta al Fienile (6 dicembre 2014 – 22 febbraio 2015), ideata dagli artisti Ugo Gazzola, fondatore del Laboratorio scuola di restauro Barco Mocenigo, Alcide Sartori, Sandra Sgambaro e Gigi Simonetto.

re-cantina-uovare-cantina-uovaQuadri, cartellonistica e sculture che hanno come comune soggetto l’uovo in ogni possibile declinazione, giudicati e premiati da una giuria di critici. A uova surreali, ovetti sciatori e pasquali, pennellate bianche e gialle dei partecipanti al concorso si uniscono poster del Louisville Ballet e della rivista italiana “Italia Imballaggio” con copertina di Kostabi, e foto di installazioni di Mirella Bentivoglio.
re-cantina-uovaLa suggestione arriva da Hartmann, nome di spicco a livello mondiale nella produzione dei contenitori per uova con una particolare attenzione al design, la cui Egg Art Gallery rappresenta una collezione assortita unica al mondo. Fatta propria l’idea legata all’uovo in quanto prodotto alimentare ma anche visionario, Hartmann veicola i principi di sostenibilità e attenzione all’ambiente, grazie agli imballaggi per uova in carta riciclata e non in plastica: materia di base utilizzata per gli imballi è la carta da macero, prodotto naturale di recupero facilmente riciclabile che unisce alle necessità pratiche e produttive il rispetto dell’ambiente. Proprio l’uovo, che costituisce il simbolo della sfida creativa, è il protagonista reale e semiotico di questo progetto.

Progetto che richiama l’idea apollinea e dionisiaca, nell’arte e nel mondo iperuranico, fascinazione che arriva da lontano: da Hieronymus Bosch a Salvador Dalì, da Piero Della Francesca a Lucio Fontana, si magnifica questo simbolo della perfezione che si usa donare in vari culti precristiani per festeggiare l’inizio della primavera, diventando poi simbolo al cioccolato della Pasqua per eccellenza, e sentore della resurrezione di Cristo, come annunciato dall’uovo che si tinge di porpora quando lo Maria Maddalena mostra all’incredulo imperatore Tiberio. All’uovo si attribuisce la nascita di Venere, che in alcune tradizioni fuoriesce da un uovo e non dalla spuma del mare; della dea Atagartis, nata da un uovo caduto dal cielo; e ancora di Pulcinella, una delle più amate maschere napoletane. E ancora la nascita del mondo stesso dall’uovo cosmico, mito di Cananei e Tibetani, di Vietnamiti e Celti. Forma perfetta, senza principio e senza fine espressa, pagana e arcaica, dal XXIesimo arcano maggiore dei Tarocchi, in cui ogni componente dell’uovo rappresenta un elemento, richiamando alla mente l’uovo filosofico degli alchimisti; sino all’arte di riunire gli opposti per ritrovare l’originaria essenza attraverso magie geometriche e algoritmiche.

IL LUOGO – Nel 2008, Alessandro e Claudio rilevano il fienile cominciando a operare nel settore vinicolo, tessendo la trama di territorialità ed ecosostenibilità sulla scia di una vocazione vinicola già esistente. “Nel 2000 – continua Alessandro – la zona cominciava a risentire della depressione, e lì è scattata la molla che ci ha permesso poi di mettere in piedi una leva produttiva così variegata e legata al territorio, coinvolgendo realtà di tutti i tipi: durante l’inaugurazione della mostra, ci siamo avvalsi dell’aiuto degli studenti dell’Istituto alberghiero Vergani Navarra di Ferrara.”

re-cantina-uovaIl fienile, ricavato dalla ex stalla della proprietà dei conti Gulinelli, conserva le mattonelle bianche e lucide che ora fanno da sfondo a fantasie multicolori o ospita una grande sala disponibile anche per eventi privati, luminosa e traboccante di silenzio, in cui rastrelliere di vini si contendono l’attenzione con tavoli di legno, rustici e levigati, e con grandi finestre sul cortile. Una porta quasi persa nel muro conduce a una cantina in cui dormono, seminascoste nel buio fresco, altro vino che decanta sotto gli occhi di bottiglie di birra slava, russa e danese, in fila su una mensola come attenti soldatini di vetro.

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Vini dell’azienda agricola Pettyrosso

Fuori, al sole, si scaldano i vigneti di Tocai, un ettaro che assicura la produzione dello spumante Gattabianca – metodo Martinotti – , cavallo di battaglia della produzione vinicola; contro il cielo si stagliano canne frondose che si agitano in silenzio, salutando le rare automobili che disturbano la quiete deliziosa, una vera e propria installazione sinergica.

LA STORIA – Così si tramanda la passione per l’agricoltura e il vino che risalgono a Gianoberto Gulinelli, già creatore ex novo del terroir negli anni Sessanta e Settanta che alle spalle porta la storia degna di un romanzo. Finanziatori del progetto di Ettore Bugatti, fondatore dell’omonima casa automobilistica, i Gulinelli ereditano la Delizia di Montesanto dai Marchesi Bevilacqua, a loro volta ereditata, nel tempo, nientemeno che da Borso I d’Este, che dispose per la costruzione della villa affidandone l’incarico all’architetto ducale Pietro Benvenuto Degli Ordini.

Passione che dal vino a una tela di artista si infonde in chiunque abbia la fortuna di capitare al Fienile, a chiedersi “… che coss’è l’amour”.

La foto del Fienile è di © Fabrizio Pivari

Calendario Attività Culturali:

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